A qualche anno di distanza siamo tornati nella stessa location, il Mandela Forum di Firenze, per assistere ad una data del nuovo tour di Renato Zero, “Zero a Zero. Una sfida in musica” prodotto, realizzato ed organizzato da Tattica, inclusi il ticketing, lo staffing ed i servizi locali.
L’inesauribile artista romano si è esibito per 3,40 ore di concerto e per ben due sere di fila, alla faccia qualche giovane trapper che canticchia per un’ora e mezzo scarsa…
Quindi “chapeau” a Renato Zero!
Tre ore ed oltre di show significano anche, inevitabilmente, affaticamento dell’udito ed è per questo che il lavoro combinato di Maurizio Nicotra al mix e al PA Daniele Tramontani ci ha lasciati molto soddisfatti.
Maurizio ha impostato il mix con la sua solita “musicalità” rispettando sempre le dinamiche mentre, lato PA, il sistema ottimizzato da Daniele ha sempre restituito un suond morbido, con bassi belli presenti e rotondi e mai “caricato”, mai fastidioso, anche e soprattutto considerando il fatto che i main L+R servivano tutta la lunghezza del palazzetto, senza delay.
A completamento di uno show musicalmente impeccabile ad accompagnare Renato una band tutta italiana e fatta dai migliori turnisti sulla piazza.
Cominciamo il nostro giro di interviste proprio da Maurizio Nicotra, fonico FHO per Renato Zero.
ZioGiorgio.it: ciao Maurizio, ben ritrovato. Puoi darci una prima immagine di quella che è l’impostazione, a livello musicale, di questo tour?
Maurizio Nicotra: Il setup musicale di questo tour è lo stesso che da diversi anni segue Renato in tour con Lele Melotti alla batteria, Lorenzo Poli al basso, Danilo Madonia al pianoforte e tastiere, Bruno Giordana al sax e tastiere, Rosario Jermano alle percussioni e Giorgio Cocilovo e Bicio Leo alle chitarre.
Dagli spettacoli del Circo Massimo dello scorso autunno non abbiamo la parte dell’orchestra classica ma abbiamo aggiunto 10 coristi sul palco.

Maurizio Nicotra, fonico FoH nella sua regia
ZioGiorgio.it: ho potuto verificare che il tuo setup è più o meno lo stesso, peraltro bellissima la postazione con i due monitor per le WAVES… Hai da segnalare qualche cosa di nuovo?
Maurizio Nicotra: niente di sconvolgente, a parte qualche nuovo microfono che mi è stato proposto da Stevan (fonico MON) e che ho trovato interessante.
Come microfono per Renato utilizziamo il D:facto di DPA che ormai per me è diventato uno standard e che rende benissimo anche sulla voce di Zero. Vorrei puntualizzare che l’Artista canta per tre ore e mezza e per due sere consecutive!
Il setup di sala è in effetti il mio “classico”, molto semplice, e si basa su un mixer DiGiCo SD7 Quantum e 4 server WAVES divisi sui due motori della consolle in modo da avere una doppia possibilità di backup. Come macchine esterne ho un Tc 6000 e un Lexicon 480 che uso sulla voce di Renato e sugli archi in sequenza.
Conta che la input list è di circa 100 canali che la DiGiCo “assorbe” benissimo.
ZioGiorgio: come sei posto nei confronti del mix? Ti è stato chiesto qualche cosa di particolare?
Maurizio Nicotra: la volta scorsa abbiamo affrontato questo stesso discorso e riflettendo, in effetti ho scoperto che quasi nessun artista con i quali ho lavorato negli anni mi ha fatto richieste particolari. Immagino e credo che io venga scelto per i mix che propongo e di questo ne sono molto felice.
In questo caso devo dire che la band aiuta molto sia a livello di suono che di dinamica. Per me l’aspetto più importante rimane sempre la ricerca del livello giusto in base al brano e alla Venue; spesso durante la serata lavoro direttamente sul master per dare dinamicità allo show, lo spettatore deve percepire i vari momenti del concerto, anche e soprattutto tramite le sfumature dinamiche.
ZioGiorgio.it: ad ogni modo è uno show molto vario, lungo, con momenti molto diversi, come gestisci le varie fasi del concerto?
Maurizio Nicotra: come appena detto a me piace molto giocare col master volume, proprio alzando o abbassando il livello a seconda del momento. Per esempio, non amo sentire un piano ed una voce in faccia ad alto volume perché non credo che sia così che si debba apprezzare un momento musicale del genere. Per contro ci sono brani con un carattere dance o rock e allora un po’ più di spinta ci sta tutta!
ZioGiorgio.it: la platea è con pubblico tutto seduto, almeno nella teoria, questo influenza le tue scelte di suoni e di mix?
Maurizio Nicotra: no, mi comporto come in qualsiasi altra occasione, credo che il pubblico debba sempre ascoltare al meglio e soprattutto io devo sempre valorizzare il suono della band, spetta piuttosto a loro nel caso giocare sulle sfumature timbriche e dinamiche…
In un momento di calma pomeridiano ci sediamo per una lunga chiacchierata con Daniele Tramontani che, purtroppo, in questa sede dobbiamo accorciare, ma ci sarà occasione per riprendere molti spunti…
Daniele Tramontani: Il progetto parte da quello consigliato ultimamente dalla casa madre L-Acoustics e prevede il Main appeso avanti ad un cluster di sub K1-SB che serve a irrobustire la parte medio bassa e a cancellare parte dell’emissione posteriore del sistema.

Daniele Tramontani davanti alla “sala controllo” per il PA…
ZioGiorgio: come hai gestito il resto dell’impianto?
Daniele Tramontani: rimanendo in argomento sub, io sono un grande amante dell’arco ma in questa situazione ho dovuto optare per una soluzione L+R utilizzando degli SB-28 che vanno a “tappare” alcuni “buchi” causati dai sub appesi. Oltre al PA principale abbiamo anche dei Side e degli Extra Side che gestisco in base alle location e, come puoi vedere qui a Firenze, ho montato anche un cluster centrale per le prime file.
I finali sono quasi tutti LA-12X con qualche LA-8.
ZioGiorgio: che tipo di trasporti stai usando?
Daniele Tramontani: dalla consolle esco con due coppie di segnali (digitale e analogico) che entrano in due Meyer Sound Galaxy dai quali esco con 8 canali AES-EBU che, tramite widget, viaggiano attraverso i cavi di rete. Questo permette di non avere problemi di ronza e di far viaggiare il segnale digitale fino a 200 metri senza nessuna perdita.
ZioGiorgio: domanda estemporanea! Vedresti uno show come questo con audio immersivo? Qual’è il tuo punto di vista?
Daniele Tramontani: onestamente credo cha sia un’ottima tecnologia purtroppo ancora poco sfruttabile in ambito live, non tanto per la quantità di casse che più o meno rispecchierebbero lo stesso numero che utilizziamo mediamente, quanto più per un aspetto di appendimento, di strutture e di disposizione.
Io ho usato l’audio immersivo in tempi non sospetti ed in alcuni casi, musica classica, musical, può offrire un’esperienza veramente interessante ed unica ma non sono sicuro possa essere adatto ad un tipco concerto rock o pop come questo.
ZioGiorgio: a livello di costi?
Daniele Tramontani: a livello di costi credo che inciderebbe di un 20-30% in più alla produzione, ma sono cifre che potrebbero essere giustificate se inserite nel contesto giusto… .
Com Fabio Cerretti ci facciamo illustrare un aspetto molto importante, quello legato alle sequenze che, oltre a mandare le tracce preregistrate comandano anche il Time-Code di tutto lo show
Fabio Cerretti: la postazione sequenze è centrale e da qui parte il Time-Code per tutto lo show.
Abbiamo una macchina Main e una Spare ognuna collegata ad una propria scheda e uno switch EXBOX.BLDS MADI di DirectOut che permette di cambiare in automatico tra i due computer.
Il collegamento audio avviene tramite MADI così che i segnali possano arrivare alle varie postazioni.
Insomma, siamo nella situazione in cui “non si può sbagliare” ma questo setup, che abbiamo utilizzato in altre occasioni, ci fa stare tranquilli…
Valerio Motta ci spiega la postazione di palco e di come i segnali sono smistati e gestiti. Valerio affianca Stevan Martinovic al banco monitoring per provvedere così al monitoraggio di tutti i musicisti.
ZioGiorgio.it: Valerio, raccontaci intanto la convivenza dei due “mondi” DiGiCo e SLL. Cosa vi siete inventati questa volta?
Valerio Motta: per la verità è uno schema che Stevan (Martinovic) adotta grosso modo simile da qualche tempo e che ha dimostrato di funzionare bene.
Dovendo far lavorare insieme due consolles diverse tra loro (DiGiCo e SSL), usiamo due uscite del BLDS di Fabio (Sequenze), uscita coassiale e uscita ottica con le quali entriamo rispettivamente in due SRC di DirectOut uno per il mondo DiGiCo di sala e l’altro per il mondo SSL di palco. Va specificato che Sequenze, SSL per i Monitor e DiGiCo in FoH sono dotati ognuno del suo clock e SRC converter è utile per farli comunicare tra loro.
Per quanto riguarda il Time-Code invece, stiamo uscendo con due segnali dal mixer di palco ed entriamo in due macchine DS800 della XTA di cui una main e una Spare.
Tutti i segnali di palco entrano tramite Lk nell’ML32 di SSL dal quale vengono rilanciati nell’SD Rack DiGiCo per poi arrivare in sala tramite Optocore.

Il team di palco, da sx: Carmine Mancinella. Valerio Motta, Fabio Cerreti e Stevan Martinovic.
ZioGiorgio.it: veniamo alla questione “spare” delle console di palco, per somma gioia di SSL … (ridiamo divertiti ndr)
Stevan Martinovic: e già…Come ti ho già spiegato in altre occasioni abbiamo proposto questa soluzione alla casa madre che però sembra non “approvare” fino in fondo. Nella realtà funziona benissimo e più volte li ho invitati a verificare.
Detto ciò, come ormai ben sappiamo, lo switch di palco tra il mixer Main e quello Spare in casa SSL non è così facile ed immediato soprattutto per quanto riguarda le uscite. Anche in questa occasione quindi abbiamo previsto l’utilizzo di un MADI Bridge di RME dove confluiscono le Live Rack UAD, un local SSL per gli IEM e un S-Madi di Roland per gli ascolti della Band. In questo modo, nel caso in cui ci sia un problema sul mixer Main, basterà cambiare Preset per passare direttamente su quello Spare.
Per i 10 IEM dei coristi usciamo Madi dal Concentrator ed entriamo in analogico nelle macchine utilizzando un Prodigy di DirectOut che ne fa la conversione.
ZioGiorgio.it: passando al lavoro di fonico di palco vero e proprio, a livello di monitoraggi c’è qualche cosa di particolare?
Stevan Martinovic: sinceramente non ho cose così nuove da raccontarti, forse gli aspetti più interessanti di questo tour sono quelli tecnici appena descritti. Nel senso che sul palco ci sono musicisti eccelsi (Lele Melotti, Lorenzo Poli, Giorgio Cocilovo…) e con una band così (drum e percussioni su mixer analogico, Renato e i cori in IEM, il resto con Roland M48), il mio lavoro è per certi versi semplificato. Certo, tanto lavoro in fase di allestimento, tante memorie, ma da adesso poi, in teoria, visto che è la seconda data tutto dovrebbe andare per il meglio…
Aldo Chiappini
Walter Lutzu
ZioGiorgio Staff
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