MiR Rimini ha appena chiuso i battenti e, come prima evidenza, c’è che finalmente anche l’Italia dopo diversi anni ha una sua fiera di settore.
Una primo successo del quale crediamo debba gioire l’intero settore, assenti compresi, nella speranza che nella prossima edizione ci sia un coinvolgimento ancora più rappresentativo di aziende ed espositori.
E’ bene infatti specificare, come ci ha confermato Gabriella Zoni, che MiR andrà in scena anche nel 2017, scartando quindi l’ipotesi biennale e puntando invece sulla continuità, una scelta che ha premiato negli anni le più grandi manifestazioni internazionali.
Com’è noto MiR è nata da una collaborazione strategica, ed oggettivamente necessaria, con il format di successo – peraltro unico nel suo genere – Live You Play, ormai alle settima edizione ma che quest’anno, all’interno dei padiglioni della fiera di Rimini, ha messo in piedi, nel vero senso della parola, ben otto palcoscenici completamente “settati” e pronti per mandare in scena una qualsiasi produzione di medio-alto livello.
Un’altra area, opportunamente circoscritta ma comunque ben integrata, era dedicata al settore del divertimento, la Clubbing Zone, per approssimazione il vecchio e tanto caro mondo delle discoteche, che macina cifre e numeri tutt’altro che secondari e che ha preso vita nelle ore serali e notturne grazie ad ospiti ed eventi di altissimo profilo.
Music Inside Art era invece l’area dove il mondo della musica incontrava quello dell’arte, un luogo permeato da un’atmosfera vibrante e con un grande margine di miglioramento che però, per motivi contingenti al nostro mestiere, abbiamo avuto la possibilità di frequentare meno.
Il complesso fieristico della cittadine romagnola rimane piacevole, non modernissimo, ma comunque funzionale e fruibile e l’organizzazione generale almeno a noi, che eravamo anche espositori col progetto Rent Aprroved, è sembrata adeguata e logica.
L’affluenza di pubblico – la fiera dichiara un dato ufficiale di 9476 presenze – si è vista in particolare modo nella giornata di lunedì, certamente il più “busy”, anche se nei giorni precedenti i referenti delle aziende ci hanno confermato che i momenti liberi sono stati pochi, segno evidente che il pubblico ha partecipato attivamente e che anzi ha atteso e sfruttato l’occasione di una fiera nei confini nazionali.
Nell’intervista sotto la parola a Marco Borroni responsabile di MiR.
Live You Play:
Il format ideato da Gianni Fantini, almeno per tutti coloro che gravitano nel mondo del “touring” ed affini, ha rappresentato l’attrattiva maggiore. Come abbiamo detto i palcoscenici erano ben otto e le schedule di giornata alternavano alle demo guidate alcuni momenti di ascolto libero, nei quali le aziende mettevamo a disposizione degli utenti le tecnologie audio, video e luci al fine di testare con mano i prodotti nel loro reale utilizzo.
Per la verità in alcuni casi è mancata proprio questa partecipazione attiva, forse per la poca intraprendenza di alcuni Product Specialist che avrebbero dovuto incentivare di più questo aspetto, invitando i tecnici a vincere quel “timore reverenziale” che un palco di quelle dimensioni ed un pubblico di addetti ai lavori ha sicuramente creato. In quest’ottica qualche punto luce nelle immediate vicinanze delle regie FoH avrebbero potuto aiutare…
Piccoli accorgimenti risolvibili in maniera semplice già nelle prossime occasioni visto e considerato che Live You Play è passato da essere un format circoscritto ad un auditorium con due o tre palchi, ad una imponente “giostra” con una organizzazione ed una gestione decisamente più complicata. In quest’ottica lo stesso Gianni Fantini ci ha già informato che per il prossimo anno l’obiettivo sarà di lavorare proprio per rendere ancora più fruibile e snello il tutto, anche se questo che abbiamo visto a Rimini non ci è dispiaciuto affatto.
Un’osservazione in particolare è stata fatta in merito all’acustica non certo premiante all’interno dei padiglioni, che merita di essere riportata e commentata. Personalmente sono convinto che questo abbia rappresentato solo in parte un handicap, in prima istanza perché “la legge era uguale per tutti” essendo che la risposta acustica penalizzante delle hall era comune ad ogni azienda e poi perché salvo rare eccezioni – purtroppo – questo tipo di condizione è abbastanza tipica delle venue italiane indoor, quasi mai pensate ed ottimizzate per la musica dal vivo.
A scanso di equivoci possiamo altresì affermare che dove c’era una band live capace ed un fonico col manico il risultato non era affatto male, segno distintivo che, alla fine della fiera, l’esperienza professionale ha sempre una grande importanza.
Vale anche la pena ricordare, ed ormai per noi è quasi una missione, che il “suono” è solo una caratteristica che definisce la bontà di un sistema di rinforzo sonoro, ma altrettanto lo sono aspetti come peso, meccaniche, ingombri, software di gestione e, perché no, prezzo. E chi vuol capire capisca…
Di grande effetto e certamente più valorizzati gli show luminosi, alcuni dei quali veramente molto belli ed articolati, grazie anche e soprattutto alla professionalità e all’inventiva di alcuni dei nostri migliori lighting designer!
Nel video sotto un’intervista doppia a Gianni Fantini (sx) e Pierfranco Galeone (dx), per Live You Play.
Area Espositiva:
Il padiglione C5 era occupato per una buona parte dagli stand espositivi, correttamente distanziati e dimensionati. Non era certo il caso di badare alla grandezza, quanto piuttosto all’immagine, ed in questo senso le nostre aziende sanno sempre come fare bella figura. A parte qualche non meglio identificato (ed indisciplinato) espositore che spingeva oltre ogni limite logico il proprio impianto audio forse con l’idea di stupire (ancora…), l’atmosfera era piacevole, adatta al dialogo e senza lo stress e le tempistiche frenetiche tipiche di alcune fiere diventate ormai più caotiche e dispersive.
In generale i feedback raccolti sono stati positivi ed anzi abbiamo apprezzato il sentimento unanime e trasversale di rinnovato entusiasmo anche se, come tradizione, qualche malumore è stato più o meno direttamente palesato.
In prima istanza alcuni costi relativi all’istallazione dei palchi non certo incentivanti, soprattutto in riferimento ad una fiera che proprio di questo si occupa, in seconda battuta, su questioni relative a presunti trattamenti di favore riservati ad alcuni, voci che se non verificate direttamente su basi certe, rimangono ad un livello teorico e poco produttivo. Ne parleremo se e quando avremo risposte certe.
Riportiamo invece un paio di segnalazioni concrete che il numeroso pubblico che ci è venuto a trovare al booth Rent Approved ci ha chiesto di riportare. Come prima cosa il parcheggio al prezzo oggettivamente eccessivo di 14 euro (raddoppiato se per disgrazia si usciva appena dopo le 19:00 di sera), anche se la cosa migliore in questi casi è sempre sfruttare il car-sharing, che permette di ottimizzare i costi ed inquinare meno.
Inoltre in parecchi ci hanno chiesto come mai gli otto splendidi palchi non venissero sfruttati ancora di più la sera a fiera conclusa, magari ospitando gruppi emergenti, serate musicali a tema, non tanto dedicate agli addetti ai lavori ma ad un pubblico più generalista che avrebbe anche potuto godere di un festival veramente unico nel suo genere.
Rent Approved
In calce non possiamo non parlare del progetto ideato e promosso da ZioGiorgio.it, Rent Approved, la prima certificazione di qualità e di eccellenza dedicata al mondo del rent e del service con lo scopo di distinguere ed elevare finalmente le aziende meritevoli. La fiera di Rimini è stata la perfetta occasione per dialogare e coinvolgere tutte le realtà del settore che andranno presto a formare un comitato di vigilanza e consiglio. I feedback sono stati più che positivi e le adesioni sono arrivati praticamente da tutti, aziende, associazioni, cooperative, professionisti.
E’ stato bellissimo incontrare giovani (e meno giovani) provenienti da tutta Italia pronti a fare domande, pertinenti, lecite e costruttive tanto da farci riflettere, se mai ce ne fosse stato bisogno, che la fuori ci sono moltissime realtà serie, preparate e professionali pronte e ben felici di mettersi in gioco! Per tutti quelli che come noi hanno caricato e scaricato camion dopo molti anni in trincea questo ha un valore particolare, quasi commovente…
Siamo già al lavoro per lo step successivo e non mancheremo di aggiornarvi quanto prima, come al solito seguite il buon vecchio Zio e rimarrete aggiornati su questo ed altro!
Aldo Chiappini
Editor-In-Chief