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Channel: Aldo Chiappini, Author at ZioGiorgio.it
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Tiriamo le somme…

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Siamo a fine settembre del 2016, ed è pur vero che questa stagione qualche “colpo” potrà ancora spararlo, ma siamo ormai in grado di fare qualche bilancio, giusto per confrontarsi e capire se le cose sono andate meglio o peggio rispetto agli anni precedenti.

La nostra risposta alla domanda è: meglio! Una sensazione che trova d’accordo molti player del settore che abbiamo incontrato durante l’estate. Abbiamo pubblicato giusto qualche giorno fa uno speciale sul bellissimo tour di Max Gazzè che per certi versi ci ha dato spunto di riflessione. Si pensi che nella sola stagione estiva Max e la sua produzione hanno macinato ben 40 date che arrivano a quasi 90 nell’arco del 2016, numeri di altri tempi, forse da record, ma comunque evidentemente non impossibili.

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Max Gazzè Tour 2016

Senza dilungarci in elenchi fine a se stessi anche altri Artisti (certo, ci vuole la sostanza alla base…) hanno fatto gran bei numeri ma, dato ancora più incoraggiante, nelle piazze sono tornati gli show dal vivo. Come lo sappiamo? Intanto girando a caccia di concerti e soprattutto perché quando gli amici ed i colleghi chiamano per “tappare” delle date a causa di impegni già presi, significa che il lavoro non manca, o comunque è aumentato. La cosa non succedeva da qualche anno a ben guardare. Un anno felice per l’Italia anche sotto un altro punto di vista, dato che diversi tecnici che conosco sono partiti alla volta di Rio al seguito del rent Agorà, spesso ormai fornitore ­per grossi eventi sportivi ­ di gran parte della tecnologia.

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Cerimonia di apertura Rio 2016

Ma il business? Il vile denaro gira? A questa domanda è più difficile dar risposta, come appare evidente che non è così semplice aver dati certi. Di sicuro possiamo testimoniare che alcuni service che conosciamo hanno fatto proprio nell’ultimo anno degli acquisti anche importanti e che, a quanto pare, stanno rendendo l’investimento fatto. Che la qualità ad oggi paga non deve essere messo in discussione. Non è vero quel che sento dire ogni tanto che “tanto quel che gli porti gli porti non cambia nulla, la qualità in più non te la paga nessuno”. Non è vero perché è un punto di vista sbagliato. Si investe in qualità per offrire un servizio migliore certo, ma soprattutto perché con materiale di qualità e personale qualificato sarà più facile ­e di conseguenza più economico ­ottenere il risultato voluto.

Prodotti di alto livello spesso hanno performance migliori, assistenza migliore, e più resa in termini assoluti rispetto ad altri apparentemente più risparmiosi. Quindi rimane vero che “chi più spende meno spande?”. Più che mai…

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E la qualità si vede anche per quanto riguarda i cachet dei lavoratori dello spettacolo: sembra quasi che più di qualcuno si sia accorto che una giornata fatta bene, pagato il giusto e in tempi brevi dia più gratificazione di 10 giorni pagati poco e forse tra n mesi. Non va trascurata la componente emotiva di questo lavoro che, se ben alimentata, permette di produrre meglio a vantaggio di tutti.

Aldo Chiappini
Editor-In-Chief

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