Qualche settimana fa abbiamo assistito ad Asti all’ultima serata di Monferrato On Stage, una rassegna che come ogni anno arricchisce di buona musica una terra dove non mancano di certo buon vino e buon cibo…
La serata finale – partecipata e di grande successo con incassi a favore di “Autismo che Fare” e “Anffas Onlus” di Asti – vedeva sul palco una ricca rappresentanza di chitarristi e batteristi italiani, tra i migliori sulla piazza. Giusto ad esempio citiamo Matt Backer (chitarrista di Elton John e Joe Cocker), Stef Burns e Maurizio Solieri (Vasco Rossi), Cesareo (Elio e le Storie Tese), Giacomo Castellano (Gianna Nannini e Piero Pelù), Max Cottafavi (Ligabue), Mario Schilirò e poi sul versante batteria Adriano Molinari (Zucchero), Roberto Gualdi (PFM), Ivano Zanotti (Ligabue) e via su questa falsa riga.
Un concerto questo un po’ “sui generis” e di non semplice gestione visti i molti musicisti sul palco, con diversi strumenti ed impegnati in jam sessions non sempre concordate. Una situazione che il rent AB Normal Production (sì, è una citazione inspirata al capolavoro cinematografico di Mel Brooks ndr) ha saputo gestire con grande destrezza ed esperienza.
La nostra attenzione però, oltre che per l’eccellente concerto, è stata catturata anche dal nuovo sistema di FBT Horizon in una della sue prime uscite ufficiali dopo il recente lancio in Italia e con una configurazione decisamente interessante.
HORIZON VHA (Vertical Horizontal Array) è infatti un impianto audio che nasce con un concetto un po’ diverso rispetto ai soliti Line Array. E’ progettato per rispettare una simmetria completa ed il modulo VHA 406 A è composto da 4 x 6,5” per le medio alte, driver a compressione con bobina da 2,5” e una guida d’onda centrale con una dispersione di 90° nel piano orizzontale e di 20° in verticale. Ma la parte interessante del sistema è che può essere configurato in diversi set up, sia come array tradizionale, quindi in verticale, sia in orizzontale e, come è avvenuto in questa situazione, con due array affiancati (VHA 406 A per la parte alta e il modulo singolo 12” VHA 112 SA), uniti come a formare un unico array più grande.
Luciano Graffi, product specialist per FBT, ci ha raccontato nell’intervista sotto il dettaglio del sistema e del set up mentre quel che riguarda – a nostro gusto personale – il sound, beh, dobbiamo dire che il sistema ci è piaciuto veramente tanto. In una selva di prodotti spesso simili tra di loro Horizon rappresenta un qualche cosa di diverso e soprattutto in questa configurazione esprime un suono originale.
Col doppio cluster accoppiato infatti il sistema richiama nell’impronta sonora un sistema Point Source, con una bella “pacca” decisa unitamente ad un’ampia riserva dinamica soprattutto nella parte medio bassa, laddove alcuni sistemi line array compatti tendono un po’ a “perdersi”.
In questo contesto, con fior fiore di batteristi sul palco, è stato un vero piacere ascoltare per esempio il rullante della batteria (delle batterie!!!) che ha rivelato chiaramente fin da subito questa caratteristica timbrica. Il tutto ad un volume importante e con un mix “verace” e rock and roll, come si conviene in situazioni dove l’energia e l’improvvisazione dei musicisti hanno un ruolo importante.

da sx: Gianluca Cesarii e Luciano Graffi.
Ascoltiamo adesso dalla voce di Luciano Graffi qualche dettaglio sul sistema e soprattutto il perché di alcune scelte di montaggio e set up.
Luciano Graffi: sono qua come product specialist e tester per FBT, perché questo nuovo impianto è stato montato per la prima volta in questo tipo di configurazione, faccio un po’ di esperimenti…
ZioGiorgio: la particolarità della configurazione di oggi è il doppio cluster affiancato per parte, spiegaci meglio.
Luciano Graffi: se guardi frontalmente l’impianto vedi due colonne esteticamente uguali. In realtà non è così. La colonna interna, infatti, gestisce la parte medio alta ed è formata da 6 cabinet composti da quattro coni da 6 pollici e mezzo più un guida d’onda con un driver da 1 pollice e un quarto. La colonna affiancata invece è un’unità di bassi, con un 12 pollici a lunga escursione. In aggiunta ai sub quindi il sistema è di fatto un quattro vie.
Questo sistema può anche essere diviso ed utilizzato per configurazioni più piccole utilizzando un modulo di bassi e due moduli top per fare un mini Stack, questo significa grande versatilità.
Stiamo comunque parlando di casse attive: sulla parte medio alta c’è un modulo da 900 watt mentre per il basso da 12” appeso c’è un modulo da 1200 watt in classe D.
ZioGiorgio: in un momento in cui ogni impianto suona più o meno uguale all’altro, oggi ho sentito finalmente qualcosa di diverso, un qualche cosa che mi ha ricordato i “vecchi” point source.
Luciano Graffi: c’è stata da parte dell’azienda la precisa volontà di uscire da quello che è ormai lo standard puro dando una sorta di modularità e di personalizzazione all’impianto così che l’utente possa scegliere che tipo di suono ottenere in base ai moduli che monta. Di certo questa caratteristica di cui parli è data dall’array affiancato, che ha di per sé una bella “pacca” sulle medio basse…
ZioGiorgio: andiamo nel dettaglio dell’installazione di oggi.
Luciano Graffi: abbiamo sei top di moduli medio alti Horizon VHA 406A e 6 moduli di 112 per quanto riguarda la parte appesa.
A terra abbiamo 18 sub (9 per parte) singolo 18″ con una configurazione cardioide gradiente a cui abbiamo applicato un arco elettronico per allargare il fronte a circa 90 gradi.
Per quanto riguarda i front, abbiamo utilizzato gli stessi moduli che abbiamo nella parte medio alta dell’array.

La schiera di sub FBT
ZioGiorgio: come gestite il controllo?
Luciano Graffi: in questa occasione, il service ha scelto di gestire tutto dal mixer, perciò non abbiamo montato nessun tipo di processore ma abbiamo fatto delle matrici che escono direttamente dal Midas PRO2.
La divisione delle matrici è molto semplice: 4 canali gestiscono la parte alta e due canali le linee dei sub.
Per fare l’arco elettronico, invece, abbiamo invece utilizzato il delay on-board al DSP dei sub.
ZioGiorgio: passiamo al palco dove vediamo una sfilza di monitor.
Luciano Graffi: il Service aveva già in dotazione una serie di monitor FBT che vanno dai 12 ai 15 pollici, mentre per quanto riguarda il DrumFill, hanno utilizzato un sistema della Qube che è la “vecchia” linea FBT.
Tra le 6 batterie presenti sul palco, il monitoraggio di palco e il sistema PA, non ti nascondo che ci siamo comprati i tappi perché a Paride (fonico FoH) piace spingere col volume!
ZioGiorgio: tornando alla configurazione del “doppio array” non ho potuto non notare che state utilizzando anche doppi motori e doppi flyer. Non è un po’ scomodo?
Luciano Graffi: assolutamente sì, ma stiamo progettando un Flybar diverso che permette di girare sia internamente che esternamente tutti due moduli e soprattutto, cosa non semplice, che permetta di accedere ai pin delle varie colonne per lo smontaggio, quando sono attaccate. Questo permetterà ovviamente di usare un solo motore.
Presissimo per tutta la giornata in una serie interminabile di sound check, giusto poco prima dell’inizio dello show, abbiamo cambiato qualche parola con Paride Bertoldo che ha “domato” – è proprio il caso di dirlo – con mestiere una schiera di chitarre infuocate e batterie tuonanti…

Paride Bertoldo, fonico FoH e titolare del service AB Normal Produzioni.
ZioGiorgio.it: Paride, bentrovato. Come mai hai due banchi esattamente uguali in regia?
Paride Bertoldo: abbiamo la bellezza di 80 canali e si rendeva necessario avere due mixer. Nello specifico sono due Midas Pro2 che mi danno la possibilità di avere anche un bel numero di fader fisici che im queste situazioni non sono mai abbastanza.
ZioGiorgio.it: di quanti strumenti parliamo?
Paride Bertoldo: sei batterie interamente cablate, diciassette cabinet per chitarra, bassi, tastiere, voci, chi più ne ha più ne mette! Più altri ventisei monitor sul palco.
ZioGiorgio.it: come hai organizzato tutto, anche a livello di soundcheck?
Paride Bertoldo: attraverso la scheda tecnica ho cercato di prepararmi la patch e un minimo di scene preimpostate ma il grosso del lavoro, come hai potuto ascoltare tutto stesso, si è fatto oggi durante tutta la giornata.
ZioGiorgio.it: abbiamo capito che ti piace una bella pacca, ed oggi il sistema sembra supportarti, Che idea ti sei fatto, dato che è alla sua prima uscita ufficiale in questa configurazione?
Paride Bertoldo: partiamo dal presupposto che in un contesto come questo un po’ di spinta ci vuole, si parla di sano rock and roll, ma soprattutto il volume che senti fuori serve anche a contrastare quello che proviene dal palco che ti assicuro è notevole.
Parlando del sistema devo dirti che sono molto contento, grande pulizia e grande dinamica e me ne sono accorto su alcuni strumenti in particolare. L’apporto della colonna dei 12” in array aiuta tantissimo proprio sulla parte mediobassa e mixare le batterie per esempio è stato molto, molto divertente ed il risultato credo sia accattivante.
Devi sapere che avevo ascoltato per la prima questo sistema solo in fiera, a MIR Rimini, salvo aver fatto nel tempo dovrete comparazioni con altri impianti conosciuti, proprio perché tendo ad essere molto meticoloso in questo senso. Quindi, quando mi è stato proposto di testare il sistema completo per questa data, ero un po’ timoroso.
Da una parte, essendo utilizzatore da tempo di sistemi FBT e conoscendo le componenti interne, sapevo che il prodotto sarebbe stato un prodotto di qualità ma non ero certo che potesse garantire questa pressione e questa pulizia. Invece fin dai primi colpi di cassa ho capito subito che avevo di che divertirmi…
Anzi, non posso che ringraziare FBT che ci ha affiancato Luciano e gli altri tecnici che ci hanno dato un aiuto notevole.
ZioGiorgio.it: non posso non domantarti perché ABN Spettacoli… peraltro, cosa hai fornito come service?
Paride Bertoldo: il nome è una citazione della famosa scena del film Frankstein Junior, un cervello Abnormal, un po’ come noi forse! (ride divertito ndr). Come service abbiamo praticamente fornito tutto, compresa la fornitura luci che, come puoi vedere, è abbastanza standard ed è onestamente l’aspetto un po’ più semplice da gestire inquietante questo contesto dove l’audio la fa certo da padrone.
ZioGiorgio.it: Paride, in giornate come queste, con questo “affollamento” sul palco i casi sono due: o ti doverti o esci completamente pazzo!
Paride Bertoldo: è stata dura ma mi sono divertito un sacco. C’è una bellissima atmosfera di festa, di persone che vogliono far musica insieme, senza dimenticare che in una volta solo puoi avere i migliori musicisti italiani sullo stesso palco, non è poco…

Simone Bravi, PA Man per l’evento.
Simone Bravi è invece colui che ha montato letterato il sistema e chiediamo a lui alcuni dettagli relativi a questo aspetto.
Simone Bravi: mi sono occupato essenzialmente del rigging, diciamo PA man nella sua accezione più comune del termine. In merito a questo aspetto ti devo ribadire quello che ti ha accennato Luciano cioè che stiamo lavorando su un nuovo flyer che aiuterà non poso questo tipo di installazione e sta uscendo proprio come lo avevamo pensato. Per il resto Horizon è un sistema ben fatto, con componenti di qualità e accoppiamenti di alto livello, in FBT sanno come lavorare anche sotto questo aspetto.
Abbiamo avuto la possibilità di parlare anche con Gianluca Cesarii – Direttore Commerciale Italia per FBT – presente alla serata in quanto figura di diretto riferimento dell’azienda.
Gianluca Cesarii: volevo essere presente oggi perché c’è molta carne al fuoco! Intanto il sistema che, come ti hanno spiegato i colleghi, era alla sua prima uscita con questo settaggio. Occupandosi poi FBT anche di distribuzione, sul palco sono presenti anche i brand Sabian e DS Drum, ragione in più per essere presenti.
ZioGiorgio.it: dal tuo punto di vista, qual è l’essenza di Horizon e la sua peculiarità?
Gianluca Cesarii: Horizon nasce per essere un progetto in grado di accontentare le molte esigenze del service medio che, come sappiamo, deve affrontare molti lavori anche molto eterogenei tra loro. Nella mia esperienza di “venditore” mi sono reso spesso conto di come molti service abbiamo in magazzino sistemi diversi che usano in situazioni diverse. Horizon può per contro essere impiegato come line array classico, in configurazione verticale appunto, ed anche in configurazione orizzontale, sfruttando la modularità visto e considerato che i cabinet sono tutti uguali tra di loro ed accoppiabili sia meccanicamente che acusticamente. Per rendere tutto ancora più semplice abbiamo optato per un sistema self powered e realmente plug and play.
Per quanto riguarda la qualità magari non sta a me fare dichiarazioni importanti, ma posso dirti che come riferimento si è preso il line array, sempre FBT, Vertus CLA 406, che ha riscosso notevole successo tra gli addetti ai lavori…
La Redazione
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