Quantcast
Viewing latest article 5
Browse Latest Browse All 127

Renato Zero Tour 2023: produzione e visual

Seconda parte del reportage sulla data fiorentina del tour Zero a Zero con produzione e visual. Insieme a Franco Comanducci abbiamo affrontato gli aspetti logistici ed organizzativi di questo tour oltre ad un interessante considerazione sulla sensibile variazione dei costi di produzioni dati dal particolare momento storico che stiamo vivendo.

Dal punto di vista scenografico si tratta di una situazione “insolita” – come racconta Francesco De Cave nel corso dell’intervista – con l’assenza di quelle scenografie, tessuti e cornici che eravamo abituati a vedere nei tour di Renato Zero. Lo show è incentrato sul dialogo di Renato e dell’alter ego artistico, lo Zero che segue il nome di Renato, ed in questo senso la luce doveva seguire lo storytelling e l’idea di base – molto originale e riuscita peraltro – dell’Artista.
Il risultato, di ben 3:40 ore è uno show pulito, emozionante e potente, grazie ad un perfetto bilanciamento tra i contenuti video e l’illuminazione.
Menzione particolare alla pulizia ed al rigore nei puntamenti e nella programmazione di Francesco De Cave, aspetti che probabilmente ha affinato in tanti anni di lavoro in ambito televisivo…

Chiudono il reportage Lorenzo Catapano che racconta la regia visual del concerto con i contributi realizzati in esterna e Carlo Barbero per quanto riguarda la gestione del media server.

Image may be NSFW.
Clik here to view.

Il nostro giro di interviste parte dall’ufficio produzione dove troviamo Franco Comanducci e Marzia Cravini che ci accolgono con la solita proverbiale gentilezza ed ospitalità!

ZioGiorgio.it: bentrovato Franco, presentaci la squadra e dacci una prima impressione del tour calendario alla mano…

Franco Comanducci: condivido il ruolo di responsabile tecnico di produzione insieme a Francesco Acciari, Walter Bravini e Alessandra Picierno. Si tratta di un tour ben organizzato, dove a parte Conegliano e Pesaro in tutte le altre date facciamo due show di fila. Dal punto di vista del lavoro, il fatto di poter allestire e poi fare due spettacoli è sicuramente un grande vantaggio.

ZioGiorgio.it: parlaci della logistica, timing e reperibilità del personale…

Franco Comanducci: si tratta di uno show molto ricco, con sette camion di produzione, inteso come audio, video, luci, camerini, cucina, etc… ai quali si aggiunge un bilico per il palco su ruote e uno di generatori. Escluso l’audio e il backline che montiamo il giorno della data, il resto viene allestito il giorno prima. Per quanto riguarda il reperimento del personale non siamo ritornati alla scioltezza pre-covid perché un po’ di professionisti, non è mistero, li abbiamo persi per strada anche se devo dire che in questo periodo, nonostante siano fuori tante produzioni, non ci sono grossi problemi. Vedremo cosa succederà da metà maggio a metà luglio dove sicuramente andremo nuovamente in stress.
Per quanto riguarda gli aspetti tecnici del setup è tutto abbastanza lineare, classico, come del resto lo è lo spettacolo, dove è il contenuto che fa la differenza e non l’effettistica.

Image may be NSFW.
Clik here to view.

La Produzione, da sx: Francesco Acciari, Franco Comanducci, Marzia Cravini, Alessandra Picierno

ZioGiorgio.it: immagino siano aumentati anche alcuni costi…

Franco Comanducci: per quanto riguarda i costi sono aumentati quelli di logistica in maniera importante, non ancora quelli delle prestazioni professionali che nonostante l’inflazione galoppante sono più o meno le stesse. Abbiamo poi purtroppo i costi dei trasporti a +20% ed i costi degli alberghi a quasi il doppio rispetto a prima. Questa, molto in sintesi, la situazione ad oggi.

In regia FoH incontriamo Francesco De Cave che ha ideato e curato il concept e gli aspetti visual.

Image may be NSFW.
Clik here to view.

Francesco De Cave e Fabio Imarisio

ZioGiorgio.it: bentrovato Francesco, vuoi cominciare con il concept?

Francesco De Cave: siamo su un palco completamente lineare, tante luci, un ampio video LED, l’orchestra, la band, un coro di dieci persone e Renato Zero. Si tratta di una situazione insolita in quanto mancano scenografie, tessuti, cornici e tutto ciò che siamo abituati a vedere nei suoi tour. Il video è una parte fondamentale, impiegato per raccontare l’alter ego artistico, cioè lo Zero che segue il suo nome. Un canale tramite cui Renato si interfaccia con Zero oppure, viceversa, Zero si interfaccia con Renato. In questo modo siamo andati a colmare la parte di scenografia “mancante”, e per come è costruito lo show non si sente la mancanza.
Tra i pochi input che ci ha dato l’Artista c’era proprio la volontà di avere uno show più pulito, più libero, senza vincoli a teli o sipari. C’è tanta musica, tante luci, tanti contributi video di lui che si racconta, lui che canta e duetta con sé stesso un espediente molto interessante ed originale.

Image may be NSFW.
Clik here to view.

ZioGiorgio.it: il video è una parte importante dello show. Come hai integrato l’illuminazione?

Francesco De Cave: ovviamente ci vuole tanta luce, bella, potente, armonica, puntata verso il pubblico dove serve ma aperta, larga, così da non dare fastidio.
Gli apparecchi di illuminazione sono molti perché, come dicevo, dobbiamo sopperire alla mancanza di scenografie da illuminare e volevo avere tante possibilità. Vero che hai 100 fixture, ma posso creare cinque gruppi da venti, in modo che ogni volta che accendi un gruppo diverso con una posizione diversa sembra una cosa nuova.

Sul floor sono presenti 24 Martin Mac Aura che vanno un po’ a compensare la luce mancante sui musicisti e danno profondità. I Mac Aura con il fumo creano questo alone blu, in particolar modo sul corridoio di ingresso, dove quando il video LED è spento diventa un buco nero. Poi abbiamo quattro Ayrton Domino ai lati del palco per allargare la scena. Considera che sono presenti in scena, oltre all’artista e ai musicisti, anche un corpo di ballo composto da dodici ballerini. Quindi lo spazio per aggiungere fixture è veramente poco. Abbiamo poi le immancabili SGM Q7 che uso spesso per creare una sorta di profondità sulle scalette.
Sul tetto abbiamo DTS Raptor, Ayrton Domino, Claypaky K20 e Showtec Sunstrip, che evidenziano la cornice del video LED così da farlo sembrare come una sorta di specchio dell’artista.
Il compito del follow spot è affidato ai Robe Forte, dove dalla Hog4 gestisco dimmer, iris, zoom, gobos e colori, mentre l’operatore muove semplicemente la fixture.

Image may be NSFW.
Clik here to view.

ZioGiorgio.it: come hai gestito le oltre tre ore di show?

Francesco De Cave: in 3 ore e 40 minuti te la devi inventare… Stai attento a non fare gli stessi colori consecutivi anche se purtroppo, non è mai la scaletta a decidere i colori, ma le canzoni. Come sai io associo sempre un colore ad una canzone, quindi se la scaletta varia, potrei trovarmi in situazioni in cui per tre pezzi consecutivi ho base blu. In questo caso sono costretto a fare dei cambi senza perdere l’armonia con il brano.

ZioGiorgio.it: passiamo alla regia…

Francesco De Cave: al solito abbiamo la Hog 4 oltre ad una spare e una wing che gestisce i segui-persona. Hog 4 è diventata super affidabile grazie all’ultima release dove sono stati risolti tantissimi degli ultimi problemini rimasti. Console che non cambierò mai per nulla al mondo, non perché faccia tanto di più di altre, ma perché la sento mia.
Ho tutto palettato per quanto riguarda colori, gobo, rotazioni del gobo, prismi, fuochi, focus, frost ecc… Una volta completato il setup non tocco quasi più le ruote e se ho un problema o devo cambiare un proiettore, rimetto a posto le palette e lo show torna tutto.

Image may be NSFW.
Clik here to view.

ZioGiorgio.it: come funziona la collaborazione con l’artista per quanto riguarda le scelte illuminotecniche, movimenti ecc…?

Francesco De Cave: Renato Zero ha le idee molto chiare e si aspetta da noi che lo show funzioni. Come Show Designer devo necessariamente confrontarmi con l’Artista ma con l’idea ben chiara alla base che “confrontarsi” significa sempre dare una soluzione ad un problema, non creare il problema…

ZioGiorgio.it: chi ti ha aiutato in questa esperienza?

Francesco De Cave: Fabio Imarisio è l’operatore in tour, un ragazzo super tecnico e bravo. Carlo Barbero è invece un supporto importante quando necessito di programmazioni un po’ più forti, un po’ più pesanti e complesse con d3. Infine, Chiara Benini è stata la mia assistente fino a ieri durante l’allestimento.

Con Lorenzo Catapano andiamo a raccontare il lavoro svolto per la realizzazione dei contributi video.

ZioGiorgio.it: qual’è stato il vostro ruolo in questa produzione?

Lorenzo Catapano: ho curato la regia visual del concerto con una serie di contributi realizzati in un set di quattro giorni dove abbiamo appunto registrato con Renato Zero le coreografie dei contenuti video che poi sono andati in onda durante lo spettacolo.

ZioGiorgio.it: nello specifico di quanti contributi si parla e come avete operato?

Lorenzo Catapano: Si tratta di 17 contributi realizzati con green screen, dove c’è un po’ di tutto: Renato che fa dei dialoghi di interazione col pubblico, playback dove c’è lui con dietro la coreografia oppure solamente la coreografia. Inoltre, abbiamo prodotto alcuni morphing con delle foto.
La squadra era composta da tre registi, un direttore di produzione, quattro montatori, color correction, VFX, assistenti sul set, operatori e service luci. Abbiamo girato presso gli studi televisivi De Paolis a Roma.
Come ti è già stato spiegato i contributi vengono gestiti durante il live da Carlo Barbero.
Ci siamo coordinati per fare l’ultimo passaggio di color correction sul LEDWall così da avere un visual coerente e gli abbiamo affidato il tutto. Se hanno bisogno di modifiche possiamo lavorare da remoto.

ZioGiorgio.it: qualche feedback particolare dall’artista?

Lorenzo Catapano: Zero ha visto il materiale direttamente sul set ed è rimasto soddisfatto. Personalmente è motivo d’orgoglio, perché un artista così importante che ti esprime apprezzamento è un bel feedback.
Devo dire che ci siamo trovati da subito ed il lavoro è stato tutto molto semplice, molto fluido.

Carlo Barbero è l’operatore del software Disguise d3 ed a lui è dedicata questa ultima intervista di un tour molto ben organizzato.

Image may be NSFW.
Clik here to view.

Carlo Barbero

ZioGiorgio.it: bentrovato Carlo, parliamo di Media Server…

Carlo Barbero: esatto, parliamo di Disguise d3, con parte del lavoro preso dal live al Circo Massimo più tanti nuovi contributi per il tour. Nel mio caso specifico il grosso del lavoro è stato quello di mettere in sync con il timecode i vari video, anche se durante il tour gestiamo piccole correzioni giorno per giorno.

ZioGiorgio.it: come funziona il tutto a livello hardware?

Carlo Barbero: d3 riceve semplicemente il segnale di timecode, aggancia quel determinato frame e porta avanti la clip. Successivamente esco in HDMI, vado alla matrice che mi gestisce main e backup e quindi alle fibre che arrivano nelle centraline posizionate dietro al palco dove viene gestito tutto il flusso di segnali. Diciamo che c’è un grosso lavoro di pre-produzione sul colore e sulle intensità. Intensità che vengono regolate manualmente dalla mia hog4, dato che la luminosità delle location non è mai la stessa. Potrei utilizzare un’interfaccia midi, ma il vantaggio di usare un banco luci è quello di avere delle memorie che posso richiamare in qualsiasi momento. Disguise in questo momento è il Media Server che permette di fare determinate cose in maniera molto rapida e negli ultimi anni è molto usato.

Aldo Chiappini
Walter Lutzu
ZioGiorgio Staff

L'articolo Renato Zero Tour 2023: produzione e visual proviene da ZioGiorgio.it.


Viewing latest article 5
Browse Latest Browse All 127