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Channel: Aldo Chiappini, Author at ZioGiorgio.it
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Visita a K-Array, tra castagne e progetti…

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K-Array è un’azienda cresciuta molto negli anni ma, nonostante tutto, la sua sede è ancora oggi nel paesino San Piero a Sieve (FI), a pochi chilometri del circuito del Mugello, in piena campagna toscana. Siamo andati recentemente a far visita ai “ragazzi” (con i quali ormai ci si conosce da molto tempo…) per fare una chiacchierata in merito alle ultime vicissitudini dell’azienda e per chiedere ad Alex Tatini qualche considerazione di carattere più generale sul settore del touring in Italia e non solo.
Nella sala riunioni dove campeggia un grande camino ci accomodiamo mentre Alex comincia a preparare fuoco e castagne, un fuoco che ci accompagnerà per tutta la nostra chiacchierata e che ci rimanda a quella che ancora oggi è la filosofia di base di K-Array, una realtà dove si respira un clima familiare, fatta di persone appassionate, informalità ma allo stesso tempo modernità e sostanza.

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ZioGiorgio.it: ciao Alex, dall’ultima volta che sei comparso sulle pagine di ZioGiorgio qualche cosa è cambiato. Peraltro è notizia recente che K-Array è tornata a correre da sola…

Alex Tatini: la separazione con Sennheiser è stata una scelta fisiologica direi. Ti farò un esempio che credo calzante, lo stesso che abbiamo fatto al meeting dei nostri distributori di fine anno: una presentazione video partiva con la sequenza della navicella spaziale Columbia che, una volta sorpassata l’atmosfera, sganciava i due grossi booster che l’avevano portata fino a quel punto per proseguire il viaggio da sola.
Ecco, Sennheiser è stata certamente importante per la nostra crescita, come i boosters che spingono il Columbia, ma adesso era arrivato il momento di separarci e continuare il viaggio da soli, più leggeri.

ZioGiorgio.it: il fatto che non avete più necessità del “booster” significa che siete diventati grandi?

Alex Tatini: sicuramente ci sentiamo più indipendenti, un po’ come quando compi 18 anni e puoi prendere la macchina per la prima volta. E’ una sensazione strana, ma devo dire che l’operazione di cui sopra, seppur non facile per una serie diversa di situazioni, alla fine è apparsa più semplice di quello che ci aspettavamo. Questo significa che il marchio c’è, K-array è riconosciuto nel mondo e può comunque contare su una rete distributiva ormai consolidata ed efficace.

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ZioGiorgio.it: ok, lasciamo da parte questa vicenda. Domanda da un milione di dollari. Cos’è adesso K-Array? Che azienda è?

Alex Tatini: al mondo ci piace dire “We are a small company that produces premium products”. Abbiamo una precisa collocazione nel mercato, conosciuti per offrire soluzioni innovative ed originali. Noto anche con un po’ di stupore che a volte dall’esterno veniamo considerati una realtà molto più grande di quello che invece siamo. Voglio dire, siamo cresciuti moltissimo negli anni, dal 2005 siamo passati a essere da 13 a 60 persone, abbiamo ampliato la produzione, i magazzini, gli uffici, ma rimaniamo sempre l’azienda che considera i propri partner come una famiglia, lavorando fianco a fianco con i nostri clienti, diversamente da come succede nelle grandi aziende. Se guardi alle persone lo zoccolo duro è formato più o meno delle solite figure dell’inizio, seppur con qualche importante aggiunta nel tempo ovviamente.

ZioGiorgio.it: come mai per esempio non avete mai pensato a trasferirvi in “città”?

Alex Tatini: in città siamo nati, e molti di noi continuano a viverci spostandosi ogni giorno per raggiungere gli uffici che in definitiva distano solo 25 Km da Firenze. E’ stata una scelta cosciente, avevamo bisogno di più spazi e potevamo spostarci nella zona industriale tra Firenze e Prato. Con lo stesso tempo di guida si arriva nel Mugello però, dove la qualità della vita è infinitamente superiore. Qui tra l’altro abbiamo un potenziale di espansione maggiore. Considera poi che con la bella stagione iniziamo a fare le nostre riunioni all’aperto, sul tavolo in giardino. I nostri clienti stranieri sembrano apprezzarlo molto, soprattutto quando accendiamo il fuoco per il barbeque e stappiamo una bella bottiglia di vino!
Qua si vive bene e si respira aria buona. Stamani per esempio mi sono svegliato prima dell’alba e ho fatto un giro nei boschi in cerca di funghi, per poi essere alle otto qui in ufficio…

ZioGiorgio.it: dalle tue parole emerge questo attaccamento alla terra, all’italianità. Una italianità che avete sbandierato più volte anche nelle fiere di settore. Il Made in Italy ha ancora un suo valore? Non rischia di essere un’arma a doppio taglio, pura retorica?

Alex Tatini: sono sicuramente fiero di poter dire che i nostri prodotti sono tutti progettati e costruiti in Italia. Un tempo, il responsabile delle vendite di allora cercò di scoraggiarci dal mettere in evidenza il valore del MADE IN ITALY. Io invece dico che ha ancora un forte appeal, fortissimo in alcuni mercati emergenti e per noi è solamente un plus. È innegabile che il Made in Italy venga associato alla cura del design, all’immagine, all’innovazione, tutte caratteristiche che appartengono fortemente alla nostra azienda e anche all’industria italiana in genere. Certo, va da sé che dietro a tutto questo “sbandieramento” ci deve essere sostanza, proprio perché credo che mai come in questi ultimi anni non basti apporre un’etichetta tricolore ai prodotti per garantire qualità…

ZioGiorgio.it: abbiamo parlato d’immagine e prodotti e a questo punto vorrei chiederti se i vostri clienti e in genere l’utente sono attratti dall’estetica e dalla cura dei vostri prodotti o se riescono a comprendere anche l’efficacia e le tecnologie che stanno dietro, soprattutto in relazione ad alcune scelte decisamente innovative e particolari…

Alex Tatini: spesso i nostri prodotti sono considerati in una categoria a parte, quindi per noi è molto importante poter condurre per mano i clienti al fine di abbattere quelle che potrebbero essere le barriere iniziali. Per esempio, come si riesce a far accettare a un fonico con più di 20 anni di esperienza alle spalle che i nostri line array li appendi totalmente dritti senza dare loro la benché minima inclinazione? Come si spiega che la copertura di tre nostri elementi medio-alti è la stessa che si ottiene da sei diffusori tradizionali? Chi può credere che una cassa piatta, completamente priva del volume di risonanza, possa avere una migliore risposta all’impulso e quindi una qualità del suono più fedele e più controllabile? Eppure è così! Queste sono le nostre sfide quotidiane. Il mondo dell’audio è pieno di “esperti” e “scienziati” che ancora non sono pronti a mettere in discussione le teorie consolidate nell’arco di una vita. Peraltro è logico che sia così. Ma questa è la nostra maggiore sfida!

ZioGiorgio.it: e comunque i vostri prodotti sono sempre molto curati, anche esteticamente, quasi “fashion” azzarderei a dire. Mi chiedo come mai non abbiate mai pensato ad entrare nel mondo del consumer, ci sono numeri interessanti.

magazzino_AlexAlex Tatini: il pensiero c’è stato e il nostro atteggiamento è tutt’altro che di chiusura. Penso però che ancora non abbiamo l’esperienza per quel settore specifico. Abbiamo sempre avuto a che fare col mercato Pro, da lì veniamo. L’estetica dei nostri prodotti ci ha però permesso di lavorare a contatto con molti architetti in progetti per installazioni veramente esclusive. Abbiamo intenzione di cavalcare questo trend per tutto il 2016.

ZioGiorgio.it: ed invece dopo qualche anno un po’ defilato è tornato forte nel vostro catalogo l’audio professionale, i sistemi da grande concerto per capirsi.

Alex Tatini: effettivamente è passato qualche anno da quando presentammo al mercato il primo KH4, rimasto per un lungo periodo il prodotto di bandiera della nostra linea da concerto, ma ad oggi  abbiamo lanciato la nuova generazione di prodotti per il touring. Per la verità abbiamo sempre continuato a sviluppare le nuove tecnologie approdando infine al risultato che oggi chiamiamo S.A.T. (Slim Array Technology) della quale mi sento molto orgoglioso! Abbiamo aspettato più di 10 anni ma adesso abbiamo il prodotto

ZioGiorgio.it: quello del touring è ancora un settore interessate?

Alex Tatini: assolutamente sì, anche se difficile. Come ti dicevo abbiamo dei prodotti innovativi da offrire e quando c’è innovazione c’è sempre la possibilità di successo e di contribuire alla crescita della tecnologia del mercato.

ZioGiorgio.it: ed in Italia, come vedi la situazione del touring italiano?

Alex Tatini: l’Italia vive in una situazione abbastanza diffusa in tutto li mondo, dove grandi e poche aziende rental hanno la maggior parte delle grandi produzioni del paese. A noi aziende manifatturiere non rimane che prendere atto di questa situazione ma nello stesso tempo cercare di andare incontro anche alle realtà più piccole.

ZioGiorgio.it: torniamo alle origini. Tu nasci e di fatto sei un progettista di diffusori elettroacustici. Come vedi questa tendenza del mercato per la quale sembra possibile ottere qualsiasi cosa grazie al processamento avanzato ed agli algoritmi di steering?

Alex Tatini: credo che la potenza di calcolo dei moderni DSP e l’avvento di algoritmi di digital steering sempre più performanti, permettano di ottenere delle prestazioni che erano impensabili fino a pochi anni fa. Ma non dobbiamo dimenticare che prima di tutto il diffusore deve essere ben progettato e studiato in ogni dettaglio per suonare il meglio possibile. Il processamento digitale del segnale non deve essere uno strumento per correggere eventuali imperfezioni, ma piuttosto un ingrediente in più che permette di valorizzare al massimo le caratteristiche intrinseche del diffusore.

Nel frattempo le castagne sono belle calde e pronte per essere sgranocchiate e la discussione continua su temi più o meno pertinenti… Anche se c’è spazio per un’ultima domanda, molto seria.

ZioGiorgio.it: Alex, come mai non hai progettato un tosta castagne che sfrutta il calore? Questo che hai in dotazione va a batterie!

Alex Tatini: tu credi che io non ci abbia pensato! (ride ndr) Forse riscaldando una caldaiaetta d’acqua producendo così vapore…Si potrebbe fare…

E’ sempre un piacere fare visita a K-Array e parlare con Alessandro Tatini e, per fare le cose fatte bene come si fanno qui in toscana, ci concediamo un – facciamo anche un paio – bicchiere di vino come aperitivo prima del pranzo.

info: www.k-array.it
info: www.exhibo.it

Aldo Chiappini
Editor-In-Chief

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