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Lucca Summer Festival 2018

Il Lucca Summer Festival è diventato negli anni un appuntamento di fama internazionale, e la lista di artisti che hanno calcato il palco di P.zza Napoleone è al pari di altri famosi festival d’Oltreoceano. Per noi è diventato un appuntamento fisso un po’ per la disponibilità dell’organizzazione – che da sempre ci riserva un trattamento di riguardo – un po’ perché è l’occasione per incontrare tecnici di rilievo ed amici di vecchia data, oltre che, ovviamente, per gustare concerti di alta qualità.

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Quest’anno abbiamo scelto la data di Lenny Kravitz che si è presentato all’appuntamento in grande spolvero e con un disco appena uscito e già di successo. Come purtroppo succede sempre più spesso con le produzioni internazionali non ci è stato dato il permesso di trascrivere nessuna intervista con i tecnici dell’Artista americano, ma è stata comunque un’occasione ghiotta per affrontare diverse tematiche tecniche, soprattutto in relazione ad importanti cambiamenti che ha subito quest’anno il set up e il parco strumenti.
Vi invito a cominciare la lettura con una delle rare interviste a Mimmo D’Alessandro – uno dei fondatori della nota agenzia D’Alessandro & Galli – che, senza nascondersi dietro a veli, dice finalmente le cose come stanno dal punto di vista della Produzione e degli “affari”…

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Mimmo D’Alessandro e la foto di Elton John big star per il 2019.

ZioGiorgio.it: Bentrovato Mimmo, questo è un festival ormai tra i più importanti al mondo. Quali sono le difficoltà maggiori nell’organizzare un evento di questa portata, peraltro all’interno di un centro storico come quello di Lucca?

Mimmo D’Alessandro: non ho dubbi, le difficoltà per noi sono solo quelle relative alla burocrazia! Io la chiamo simpaticamente la “brutta cicciona ed antipatica” e se non facciamo in modo di metterla a dieta, snellirla un pochino e abbellirla nessuno se la prenderà mai, non usciremo da questo problema. Insomma, questo per dire che la possibilità di migliorare esiste sempre, ma occorre dedizione. Questo è il punto. Parliamoci chiaro, le cose – almeno per quel che riguarda le nostre produzioni – vanno bene: il pubblico viene numeroso, si diverte, spende per mangiare e bere nella nostra città. Inutile essere ipocriti, la musica dal vivo, quella di qualità, tira ancora e genera un indotto. Sono convinto che la musica dal vivo meriterebbe molta più attenzione dai nostri burocrati e dai nostri politici, per il semplice fatto che è un’industria che crea lavoro, fa girare denaro e soprattutto porta felicità e gioia! Quale altro business è in grado di fare tutto ciò?
Si parla tanto di lavoro e allora giusto ad esempio si sappia che l’anno scorso con i Rolling Stones sempre qui a Lucca abbiamo dato lavoro a 4000 persone e quest’anno circa 2500.
Certo, noi siamo un’eccellenza nel nostro settore, siamo da 40 anni sul mercato, e nonostante questo su certi aspetti ancora facciamo fatica. Mi chiedo invece quanto possano essere combattute le aziende più piccole, quelle giovani che si scontrano con un muro di burocrazia, regole e divieti talvolta insormontabili.

ZioGiorgio.it: e a livello tecnico, quali sono le difficoltà? Immagino che artisti di questa fama abbiano anche richieste di alto profilo…

Mimmo D’Alessandro: nulla che i nostri partner non siano perfettamente in grado di soddisfare e con grandi attestati di stima aggiungerei. Dobbiamo sempre tenerci al passo con i tempi, scegliere con cura le aziende fornitrici e puntare sempre al meglio. Prendi l’esempio di questa azienda italiana, la Outline di Brescia, che per me è stata una ennesima sorpresa in positivo. Abbiamo provato questo impianto che non avevamo mai ascoltato prima ed io ne sono felicissimo perché è esattamente il sound che io cercavo da tanto tempo e l’ho trovato, nella sua fedeltà e nella sua morbidezza.

In un momento di calma riusciamo ad incontrare Vincent “Vinnie” Perreux che ci racconta della sua nuova avventura e degli aspetti tecnici legati al festival.

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Vinnie Perreux

ZioGiorgio.it: ciao Vinnie, per la prima volta ti trovo al Lucca Summer Festival, che ruolo hai in questo contesto?

Vincent “Vinnie” Perreux: faccio quello che faccio sempre, il mio lavoro! (ride divertito ndr). Mi occupo del sistema audio che, come hai visto, quest’anno è Outline.

ZioGiorgio.it: però sappiamo che c’è stata una importante evoluzione ultimamente che ti riguarda…

Vinnie: già, dopo tanti anni in giro per il mondo a supporto delle più grandi produzioni come system engineer ho deciso di fare un salto – per me un grosso salto – e di acquistare io stesso un sistema audio così da fornire, oltre alla mia esperienza e alla mia professionalità, anche il materiale. La scelta è ricaduta su Outline GTO, un sistema che conosco bene ed ai vertici della categoria e che fornisco “dry-hire” come dicono gli anglosassoni, ossia solo materiale. Ovviamente oltre alle casse vado io stesso e all’occorrenza ingaggio altri professionisti, noleggio camion per la logistica, posso contattare altri rental che si occupano di regie e quant’altro. Ma io mi occupo solo di PA. Infatti la mia azienda, che si chiama VVP International Limited (Vincent Vinnie Perreux), possiede nel magazzino qui in Toscana solo casse, finali e cablaggi, stop.

ZioGiorgio.it: come è nato il progetto audio qui in Piazza Napoleone?

Vinnie: come prima cosa ho chiesto che mi venisse fornito tutto il materiale appartenente al passato, comprese planimetrie, installazioni e relative problematiche. Da lì, tramite i software di predizione abbiamo messo il set up “su carta” (su computer ndr). Ovviamente la più grande preoccupazione era quella di sonorizzare bene l’area concerto e cercare nello stesso tempo di abbassare fortemente l’impatto acustico nelle zone limitrofe, dato che P.zza Napoleone si trova in mezzo al centro storico di Lucca. In aggiunta a ciò questa piazza è molto larga e relativamente corta (il palco è situato davanti al lato corto…), con degli alberi ai lati e palazzi con pareti riflettenti tutto intorno. Insomma, la sfida era circoscrivere il più possibile il suono nelle aree del concerto. Il limite peraltro fissato era 103 dB in FOH e 100 dB a lati della piazza. In generale ho previsto molti cabinet, ma è stato preferibile, così da avere la possibilità di lavorare più di “fino” e sfruttare al meglio gli accoppiamenti.

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ZioGiorgio.it: puoi descrivere brevemente il sistema?

Vinnie: abbiamo deciso di fare il main con 9 GTO più downfill (GTO-DF) e i due side sempre col GTO ma nel numero di 6. Ci sono poi due cluster da 4 ciascuno di Mantas 28 che sono sopra al contropalo e che uso come “center”. Per finire abbiamo montato 4 GTO C-12 per servire al meglio i container della postazione VIP che si trovano proprio dietro gli alberi nel lato destro della piazza. Ci sono poi 12 front fill totali, chiamati LipFill082, una cassa studiata appositamente, sulla falsa riga del Mantas, ma montata su un cabinet diverso e che ottimizza la dispersione per questo scopo. Ed in questo caso i front fill sono stati determinanti.

ZioGiorgio.it: come mai dici ciò?

Vinnie: perché come vedi la regia è molto vicina al palco e il fonico non è praticamente mai nel “fuoco” del sistema main. Però sia i cluster centrali di Mantas, sia i front – che hanno woofer da 8’’ – mi restituiscono un bel sound in faccia sul quale si può mixare tranquillamente.

ZioGiorgio.it: questione sub?

Vinnie: ho posizionato 4 Lab 21 tutti attaccati in compressione che uso come infra e poi 16 DBS 18-2, doppio 18” che uso invece semplicemente in arc-array. (Vinnie fa una pausa di riflessione ed aggiunge ndr)
Però lasciami aggiungere un paio di cose sulla “questione sub” come l’hai chiamata tu. Io sono un po’ uno della vecchia scuola, non cerco mai soluzioni “esoteriche” per i sub ma piuttosto li considero il solo complemento del sistema main. Cerco sempre di far scendere il più possibile il main e ricercare con i sub quella bella “pacca” sotto che piace tanto ai fonici e fa muovere il sedere al pubblico. Insomma, mi piace “picchiare” duro quando posso (ride divertito ndr)!

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ZioGiorgio.it: puoi spiegarmi meglio come hai gestito il mono e lo stereo? È una cosa interessante…

Vinnie: è uno stratagemma che ho già adottato negli anni e semplicemente assegno il canale opposto rispetto al main al side che si trova allo stesso lato palco. Quindi se al main Dx è ovviamente assegnato il canale R, al side Dx è assegnato per contro il canale L. In questo modo anche chi è molto fuori asse rispetto al palco ha la possibilità di sentire bene gli strumenti panpottati che, soprattutto su palchi così larghi, risulterebbero quasi impossibili da sentire. Questo è un festival quindi a maggior ragione vale questa regola, perché molti fonici usano poco il pan mentre altri sono abituati ad usarlo molto e sono ovviamente loro a decidere, io devo limitarmi a servire al meglio la platea.

ZioGiorgio.it: parlaci della gestione del sistema. Hai una serie di “tool” che sei solito usare?

Vinnie: per la verità da quando ho Newton di Outline insieme al software Armonia di Powersoft non ho bisogno di molto altro, se non i software di gestione e misura. Newton e Armonia sono una accoppiata pazzesca e riesco veramente a controllare ogni singolo componente di ogni singola cassa… un salto qualitativo enorme!

ZioGiorgio.it: per concludere puoi parlarci della gestione dei segnali e come funzionava il drive-rack che hai in regia?

Vinnie: di base ho due MacMini, uno avviato MacOS e uno avviato PC, per controllare rispettivamente il Dashboard per Newton su OS e Armonia di Powersoft più Smaart Live sul Windows.
Passando ai segnali tutto passa per il Newton che riceve di volta in volta i segnali dei vari mixer su formati e configurazioni diverse, a seconda delle scelte dei fonici: qualcuno usa Dante, qualcun altro MADI, altri AES3 o addirittura analogico. In alcuni casi ci viene dato solo L+R, oppure L+R+Sub etc… Insomma, siamo in grado di gestire le situazioni più disparate in questo senso.
Il Newton è poi collegato agli ampli del PA con due linee Dante, di cui una spare, ed in aggiunta una terza AES per ulteriore Backup e controlla le varie sezioni di PA e relative EQ, mentre il software di Powersoft Armonia controlla tutti gli ampli delle varie sezioni. Sempre nel Newton entrano direttamente anche gli annunci di inizio show, più una line dedicata agli annunci di sicurezza che devono essere sempre collegati “dritti” al PA in caso di emergenza. Come uscite invece un L+R arriva su una matrice Outline iP24 che a sua volta splitta questo segnale 8 volte per servire le varie zone VIP o per le varie telecamere che arrivavano di sera in sera. Nel Drive-Rack abbiamo anche una scheda audio alla quale colleghiamo 3 microfoni di misura dislocati nella piazza per avere vari riferimenti. Per la doppia alimentazione del Newton ne abbiamo una collegata alla rete normale e una sotto UPS.

Insieme a Vinnie troviamo anche Leonardo Dani di Outline al quale rivolgiamo qualche domanda in merito all’ “operazione Summer Festival”.

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Leo e Vinnie in un momento di pausa.

ZioGiorgio.it: ciao Leo, due parole su questo ambizioso progetto?

Leonardo Dani: come Outline volevamo fortemente che il nostro sistema di punta fosse utilizzato in un festival molto importante anche qui in Italia, oltre che all’estero. Lucca Summer Festival negli ultimi anni è cresciuto moltissimo e, ad oggi, vanta artisti di fama planetaria! L’agenzia D’Alessandro e Galli era alla ricerca di una alternativa ai sistemi utilizzati in passato.

I loro referenti tecnici avevano ascoltato GTO e ne avevano espresso parere molto positivo. Rimaneva però da capire come e chi potesse fornire un sistema completo al festival, la parte pratica insomma.
Dal canto nostro, come fabbricante, potevamo semplicemente indicare alla Di&Gi l’interlocutore giusto. È a quel punto che è entrato in scena Vinnie che ci ha palesato la sua idea di acquistare lui stesso il sistema, una mossa da parte sua che è arrivata nel momento giusto.
Outline infatti è ben felice che sia proprio Vinnie, che già collaborava con noi da anni, ad essere colui che gestisce e possiede fisicamente il sistema, sicuri di essere in ottime mani. E fino ad oggi è andato tutto per il meglio…

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Un momento del concerto di James Taylor (no photo per Lenny…)

ZioGiorgio.it: oggi però sono stati montati dei sub JBL e due cluster appoggiati sempre JBL come si vede chiaramente sul palco…

Leonardo Dani: questi sono equilibri interni della produzione di Lenny Kravitz che, da quel che ne so, è legata con un accordo vincolante con l’azienda americana JBL, null’altro. Spero facciano un bel lavoro di accoppiamenti tra il main Outline e quei due cluster messi sul palco…

Poco prima del concerto incontriamo un volto nuovo, Alessandro Allegretti, da pochissimo nel team Outline e già messo sotto torchio dallo Zio!

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Alessandro Allegretti in regia FoH.

ZioGiorgio.it: ciao Alessandro, se non erro sei alla tua prima uscita ufficiale con Outline. Come sei arrivato qui al Summer Festival?

Alessandro Allegretti:  vero, sono nuovissimo! Sono molto contento di poter essere qui “sul campo” insieme a Vinnie che è un professionista al top e dal quale cerco di carpirne i segreti ogni giorno!
Dopo aver conseguito il diploma alla Scuola di Alto Perfezionamento Di Saluzzo ho cominciato a collaborare con Outline e, nello specifico, mi sono occupato di testare e “debuggare” il software di gestione del Newton, macchina che quindi conosco molto bene. Perciò quando si è resa necessaria qui a Lucca una figura che gestisse più da vicino questa macchina, mi è stato chiesto se volessi andare ed io ho accettato di buon grado!
Oltre a questo Vinnie mi ha incaricato di gestire tutti i segnali del palco: cablaggi degli array, finali, monitor, insomma la gestione della “selva” dei cavi che si nasconde sotto il palco. In ogni momento devo essere in grado di risolvere eventuali problemi o di cambiare all’occorrenza i cablaggi.

Il concerto di Lenny Kravitz è stato molto coinvolgente e l’Artista americano è sembrato a noi, ed al capannello di amici e colleghi con i quali ci siamo intrattenuti a chiacchierare, ben felice di tornare a suonare live i brani sia nuovi che vecchi. E a ben pensare di hit Kravitz ne ha e parecchie…

Abbiamo assistito al concerto nella zona esterna e molto decentrata della venue, dato che non c’era possibilità di stazionare in regia e neppure di muoversi e quindi in una situazione abbastanza penalizzante. Difficile quindi avere un’idea chiara di quel che fosse il risultato sonoro per la maggior parte delle persone anche se, molto probabilmente, l’accoppiata del main GTO con i due cluster JBL quasi “gettati” sopra il palco non è stata di facile gestione, considerando poi che il GTO da solo – come abbiamo avuto modo di testare in altre occasioni – basta ed avanza…

La Redazione
ZioGiorgio.it

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